lunedì 20 gennaio 2020

Disavventure libresche: la libreria che ti chiede di pagare per presentare


Negli ultimi giorni mi sto muovendo per cercare un posto in cui presentare "Quando scenderà la notte".
Fra le tante librerie che hanno già le agende piene (una delle quali ha, con grande gentilezza scelto spontaneamente di ordinare lo stesso il libro e tenerlo negli scaffali), mi è capitata anche una pessima sorpresa.
Una libreria (di una grande catena) mi ha detto che "la loro nuova politica è concedere la sala per le presentazioni dietro pagamento di 200 Euro".

Ora considerate che:

1 - una presentazione dura tre da quarti d'ora a un'ora massimo (e con quella cifra potrei passare due o tre notti a Roma in un albergo 4 stelle)

2 - il supporto che di solito dà una libreria a una presentazione di questo tipo è quasi sempre minimo: ti concede lo spazio, ma non fa il minimo sforzo per attirare persone. A quello devi pensarci tu

3 - la percentuale che prende uno scrittore su ogni volume venduto è il 10%: quindi per un libro che costa 13 Euro, l'autore guadagna di 1,3 Euro a volume (che gli saranno versati, se è fortunato un anno dopo). Per rientrare di quelle 200 euro, quella sera dovrebbe perciò vendere 150 volumi circa (numero che, vi assicuro, per una casa editrice piccola si avvicina alla tiratura).

Capite dunque l'assurdità della richiesta?

Certo, sappiamo che in Italia vengono  pubblicati sin troppi libri e di conseguenza le librerie sono sommerse di richieste. Ma non sarebbe più dignitoso rispondere (come hanno fatto altri): "ho già troppe presentazioni in calendario, mi dispiace" che provare a speculare sulle spalle dell'emergente, mettendosi a livello degli editori a pagamento?

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