lunedì 11 marzo 2024

L'intervista che mi ha voluto fare Salvatore Stefanelli

Riporto qui l'intervista che ha voluto farmi l'amico Salvatore Stefanelli per la vittoria al premio WorldSF Italia. L'originale la trovate sulla sua pagina Facebook


Eccoci tornati a parlare con un vincitore di un Premio Letterario, in questo caso riguardante la Fantascienza. Lui è Angelo Frascella ed è qui per raccontarci qualcosa della sua esperienza. Accogliamolo e commentiamo quanto ci ha detto. Grazie!

INTERVISTA VITTORIOSA

Cinque domande + una

§ Ciao Angelo. In poche parole, raccontaci la tua esperienza di partecipante al Premio e cosa hai provato con la tua vittoria. Quanto di questa vittoria ha influito sul tuo futuro di scrittore o nella tua vita?

Ciao Salvatore. È sempre un piacere essere ospite sulla tua pagina. 

Il racconto “Spes Ultima Dea”, con cui ho vinto il premio WorldSF (*), lo avevo già presentato al “premio Robot”, in un'altra versione e con un altro titolo (“Il seggio di Giove”). Anche se non era arrivato in finale, era stato segnalato come racconto meritevole. Questo risultato parziale mi ha portato ad analizzare a mente fredda il racconto per capire cosa funzionasse e cosa no e a riscriverne una gran parte.  La vittoria al World SF mi ha confermato che avevo lavorato bene e, soprattutto, mi ha premesso di creare una sorta di bussola con cui scovare i difetti della mia scrittura.  

(*) ex-aequo con il racconto “La felicità affogata” di Carlo Menzinger

§ Di cosa parlava il tuo racconto e ha avuto, per così dire, dei seguiti? 

Il racconto si svolge in un’Italia alternativa di un futuro non troppo lontano. La nostra nazione è divenuta leader nel progresso scientifico e tecnologico, tanto che per la terminologia tecnica si usano l’italiano o il latino anziché l’inglese.

In questo scenario, Ulisse Colonna, un imprenditore e innovatore illuminato, è scomparso misteriosamente da sei mesi, ma i media sembrano aver messo a tacere la notizia. Sylvia è una giornalista vecchio stile che preferisce non usare le IA per il suo lavoro, e per questo è caduta in disgrazia. Ma, per la stessa ragione, probabilmente è l’unica persona che può scoprire la verità su Colonna.

Più che un seguito, ho scritto un altro mio racconto che si svolge nella stessa ambientazione ucronica. Si intitola "L'ultimo programmatore" ed è stato pubblicato nell'antologia "Distopia vs Utopia" (Delos Digital) curata da Valeria Barbera e Andrea Tortoreto. 

§ Consigli per chi voglia partecipare a questo Premio o, a un Premio letterario in generale: cosa fare e cosa non fare, secondo te.

Sembrerà una banalità, ma quando si vuole partecipare a un concorso è bene capire che tipo di opera si aspettino i giurati. Mi è capitato di fare il giurato in una selezione di racconti fantascienza e trovarmi fra le mani racconti che di fantascientifico non avevano nulla. 

Inoltre occorre porsi sempre in maniera professionale: quindi evitare di inserire nella biografia frasi come “ho inviato il racconto solo perché mi ha convinto un collega” (l’ho trovato per davvero), evitare la punteggiatura casuale (per es. usare i segni corretti per i dialoghi, evitare i punti esclamativi sparsi come lo zucchero a velo su una torta, ecc.), fare attenzione alle ‘d’ eufoniche, insomma adottare tutti quei piccoli accorgimenti per evitare di urlare al mondo: “sono un principiante”.

Infine, è inutile mandare il vecchio racconto rimasto nel cassetto e di cui non si sa bene cosa fare, nella speranza di una botta di fortuna. Meglio prendersi il tempo occorrente, a costo di aspettare l’edizione successiva. e inviare un racconto che rappresenti il meglio delle vostre capacità in quel momento. 

§ Fatti una domanda e dacci la risposta

Qual è l’aspetto più difficile della scrittura per te?

L’autopromozione. È difficile farsi notare in mezzo a tanti altri che scrivono storie. Sarebbe necessario dedicare alla promozione almeno lo stesso tempo che si passa a scrivere, ma quando ci sono il lavoro e la famiglia, già trovare quello per la scrittura è un’impresa. Inoltre bisogna farlo nel modo giusto. Alcune strategie sono poco efficaci (per es. alle presentazioni, se non sei noto, è facile che ti ritrovi da solo con parenti e amici), altre possono sortire l’effetto contrario (per es. rispondere a ogni post nei gruppi di lettura che chieda suggerimenti sul prossimo libro, spammando il proprio titolo). Se poi si è un minimo timidi diventa davvero un monte impervio da scalare a mani nude.

§ Cosa stai scrivendo in questo periodo o, cosa vorresti scrivere?

Il tempo libero ultimamente scarseggia, purtroppo. Quindi più che altro sto raccogliendo le idee, a mano a mano che mi vengono. Cerco giusto di strutturale un po’ per avere un serbatoio da cui attingere quando di nuovo riuscirò a mettermici sopra con continuità.

§+1§ Raccontati in un racconto. 

Il mio compagno di banco teneva gli occhi chiusi, mentre il resto della classe rideva, si scambiava merendine, improvvisava giochi. E io mi stavo annoiando.
"Perché invece di sonnecchiare non giochiamo all’impiccato?"
"Hai mai notato che se serri bene le palpebre puoi vedere delle immagini? Sono messaggi telepatici che arrivano da un lontano pianeta, ma non lo sa quasi nessuno."
Ci provai anche io.
"Vedo solo delle macchie rossastre."
"Non aver fretta. Osservale bene."
Attesi e le macchie iniziarono ad avere un senso. C'era una guerra in corso su quel pianeta. Soldati armati di pistole a raggi, feroci robot e astronavi giganti attaccavano il palazzo della principessa. E lei lo difendeva insieme a poche guardie, ma con tanto coraggio.
"Hai ragione! La figlia del re di quel pianeta è in pericolo e ha bisogno di noi. Ma come facciamo? Il suo mondo è troppo lontano."
Cosimo ci pensò un attimo. "Dovremo diventare scienziati e costruire un razzo che ci permetta di raggiungerlo."
"Ragazzi, la ricreazione è finita. Ricomponetevi e ricominciamo la lezione. Aprite il libro di lettura a pagina quarantasette."
"Maestra, ma perché dobbiamo leggere delle storie inventate? Mio padre dice che gli unici libri utili sono quelli che insegnano qualcosa." Era quasi impossibile iniziare una lezione senza che Daniela ponesse un interrogativo sul perché facevamo ciò che facevamo.
"Non è vero ragazzi. Mentre leggete una storia di fantasia, voi siete davvero in quel mondo e vivete esperienze che altrimenti non potreste mai fare."
Quel pensiero mi colpì come se avessi appena trovato la mappa per un tesoro.
"Quindi se in una storia aiuto una principessa in pericolo, la salvo per davvero?"
La maestra mi sorrise. "Sì, Angelo, è proprio così."
La lampada sulla scrivania illuminava le parole sul mio foglio. Rileggendole mi sentii molto soddisfatto.
"Hai già iniziato i compiti, amore? Non hai giocato nemmeno un minuto dopo pranzo."
Il viso perplesso di mamma si era affacciato alla mia stanza.
"Non ho ancora iniziato i compiti. Sto scrivendo una storia."
Lei mi accarezzò i capelli, sbirciando sul foglio.
"Bravo. Quindi farai lo scrittore da grande?" 
Ci pensai un attimo.
"No, da grande farò lo scienziato. Ma intanto dovevo salvare la principessa. Mica può aspettare che finisca il razzo per andare da lei!"


Grazie, Angelo, sia per il racconto finale, una piccola chicca, secondo me, sia per quanto ci hai detto in merito alla tua vittoria al WORLD SF. Canestrini per il tuo futuro di scrittore e Buona Vita, sempre e comunque, per tutto il resto.

Grazie a te Salvatore per avermi ospitato sulla tua pagina e grazie a te che ti sei fermato a leggere questa intervista. Visto che il tempo è prezioso, mi hai fatto un grande regalo.

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