venerdì 5 luglio 2024

"Ti presento un Gattolibro" - Un'altra intervista che mi ha fatto Salvatore Stefanelli

Riporto qui la seconda intervista che ha voluto farmi l'amico Salvatore Stefanelli questa volta incentrata sul mio libro "Spes ultima dea". L'originale la trovate sulla sua pagina Facebook



TI PRESENTO UN GATTOLIBRO
A chi farà le fusa? 
Un po' di informazioni e quello che ne pensa il suo autore

TITOLO: “SPES ULTIMA DEA”

DATA DI USCITA: 7 Marzo 2024

GENERE: Thriller Fantascientifico

EDITORE: Tabula Fati

COVER: di Luca Oleastri

LIBRO CARTACEO

NUMERO DI PAGINE: 80

QUARTA DI COPERTINA:
Un tempo Sylvia è stata una giornalista famosa, in grado di far saltare teste importanti con le sue inchieste. Poi le Intelligenze Artificiali hanno cambiato tutto e si sono portate via la sua professione, le sue qualità e la sua vita personale. Un tempo Ulisse Colonna, imprenditore e innovatore ossessionato dal futuro, è stato una delle menti più brillanti del mondo. Ma è scomparso misteriosamente da sei mesi, e sembra che a nessuno interessi ritrovarlo. Anzi pare, addirittura, che in molti complottino per insabbiare la vicenda. Forse una persona che non ha più nulla da perdere come Sylvia è l’unica in grado di risolvere il mistero. A meno che il prezzo non diventi troppo alto anche per lei. In un’Italia ucronica in cui, fra giochi di potere e vite in bilico, si creano le tecnologie del futuro invece di subirle, una storia che coniuga mistero e amore per la conoscenza vi porterà oltre i limiti dell’umanità.

STRALCIO (INCIPIT):
La maggior parte del tempo la passo a dormire.
Secondo il medico sarebbe meglio se facessi un unico, lungo sonno, ma sprecherei quel poco che mi rimane.
A volte ascolto i tuoi messaggi per ricordarmi che non sono il solo a conoscere la verità, anche se tu credi io sia impazzito.
Come ogni pazzo, però, ho un piano infallibile e ho intenzione di seguirlo fino in fondo. L'unico inconveniente è che termina con la mia morte.

Ciao, Angelo [Frascella]. Dicci di questo libro.
Sono davvero molto contento dell’uscita di “Spes Ultima Dea”. È una storia a cui tengo molto ed esce in un momento in cui faccio fatica a trovare il tempo di scrivere: un risultato, dunque, che mantiene viva in me la voglia di mantenere acceso questo fuoco, nonostante le giornate piene.

È il tuo primo romanzo? Quando hai avuto l’idea? Quando l’hai iniziato a scrivere e quando lo hai finito? 
No, in precedenza sono già usciti il romanzo distopico “Quando scenderà la notte”, con le Edizioni della Vigna (che ora sono un marchio Tabula Fati) e lo storico “Cleopatra. La divina” (Fanucci), scritto insieme a Massimo Lunati nel collettivo Valery Esperian (nome con cui è firmato quel romanzo).
L’idea di “Spes Ultima Dea” mi è venuta leggendo un articolo sull’idrogeno metallico. Approfittai del bando per il premio Robot per svilupparlo in un racconto intitolato “Il seggio di Marte” nel lontano 2017. Pur non arrivando in finale, il racconto venne segnalato come meritevole.
L’anno scorso, quando ho visto il premio del bando WorldSF Italia, ho rimesso mano a quella storia sviluppandola ulteriormente e riscrivendola quasi completamente nel giro di un paio di mesi, e questa volta ha vinto (ex Aequo con “La felicità affogata” di Carlo Menzinger).

È stato complicato portarlo a termine, quali difficoltà hai trovato nello scriverlo? 
Essendo un romanzo breve mi è costato meno fatica di altri miei lavori più lunghi (uno ancora nel cassetto). Ovviamente mi sono dovuto documentare bene sugli aspetti scientifici. Inoltre, ho lavorato sull’ambientazione in modo da poter poi inserire i giusti dettagli per rendere credibile questa Italia differente. Uno di questi è l’autarchia linguistica per cui gli strumenti tecnologici sono chiamati con nomi spesso derivati dal latino. Per esempio, il tablet è diventato la “callida cera” (da callidus che mi pareva la parola latina più adatta a rendere il termine inglese smart e cera per la tavoletta di cera che usavano gli studenti nelle scuole latine per scrivere e poi cancellare). 

L’hai pensato per una particolare fascia di lettori, intendo per età o per genere? 
È pensato per lettori, di tutte le età, che amino la fantascienza. Credo comunque possa essere letto con gusto anche da chi non è un amante del genere.

La tipologia di storia è quella che preferisci scrivere o hai una preferenza diversa? Di cosa parla? 
La storia è di quelle che mi viene più naturale scrivere: ambientazione in un futuro non troppo lontano con una società diversa dalla nostra, un mistero e un’idea scientifica.
Il romanzo, infatti, si svolge in un’Italia alternativa di un futuro non troppo lontano. La nostra nazione è divenuta leader nel progresso scientifico e tecnologico, tanto che per la terminologia tecnica si usano l’italiano o il latino anziché l’inglese.
In questo scenario, Ulisse Colonna, un imprenditore e innovatore illuminato, è scomparso misteriosamente da sei mesi, ma i media sembrano aver messo a tacere la notizia. Sylvia è una giornalista vecchio stile che preferisce non usare le IA per il suo lavoro, e per questo è caduta in disgrazia. Ma, per la stessa ragione, probabilmente è l’unica persona che può scoprire la verità su Colonna.

Qual è il tuo personaggio preferito, se ne hai uno, e quale ambientazione ti è piaciuta di più, sia nello scriverla che una volta mostrata? 
Capire Ulisse Colonna è stato fondamentale per sviluppare la vicenda, anche se si tratta di un personaggio che vediamo più che altro in maniera “indiretta”. Dunque, è un personaggio con cui sento un forte legame. Ma sono affezionato molto anche a Sylvia che è la vera protagonista. 

Pensi ci saranno uno o più seguiti? 
Esiste un altro racconto ambientato nello stesso mondo, scritto successivamente ma pubblicato prima. Si intitola “L’ultimo programmatore”. Si trova nell’antologia “Distopia vs Utopia” curata da Valeria Barbera e Andrea Tortoreto e pubblicata da Delos. Più che dei veri e propri seguiti mi piacerebbe ambientare altre storie nello stesso mondo narrativo. Vedremo.

C’è un qualche messaggio che hai voluto trasmettere scrivendolo? 
Più che un vero “messaggio” c’è un po’ della mia visione della vita. Ma non voglio dire di più qui, sarebbe come spiegare una barzelletta. Preferisco che ogni lettore possa interpretare la storia secondo la propria sensibilità.

Cosa ti aspetti da questo libro? Cosa vorresti che i lettori ti dicessero una volta letto 
Mi piacerebbe che i lettori mi dicessero: “Hai scritto altri libri? Mi piacerebbe leggere anche quelli”.
Inoltre, visto che la protagonista della storia è una donna, mi piacerebbe che le lettrici mi dicessero che sono riuscito a calarmi in modo convincente nella mente di un personaggio femminile.

Lo hai iscritto a qualche concorso letterario o, hai intenzione di iscriverlo? 
Come ti dicevo prima, “Spes Ultima Dea” ha vinto il premio WorldSF Italia e in premio c’era proprio la pubblicazione con Tabula Fati.

Ora dicci come lo presenteresti tu
Essere giornalisti quando i tuoi principali concorrenti sono Intelligenze Artificiali è una cosa che può distruggere la vita. Sylvia lo sa bene, costretta com’è a sopravvivere raccogliendo le briciole lasciate ai reporter vecchio stampo. Eppure, un tempo, lei era una delle migliori. È per questo forse che la sua ex-direttrice si è presentata alla sua porta con un mistero che nessuno è riuscito a risolvere? O forse è perché solo una persona disperata può accettare un’inchiesta così pericolosa?


Grazie Salvatore per lo spazio che mi hai dedicato sulla tua pagina e per avermi scelto e soprattutto grazie a voi che avete dedicato qualche minuto a leggere questa intervista.


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