mercoledì 12 dicembre 2007

Giulietta e i sette nani...

Se fossi stato in un parco tematico che rappresentava l’Inferno di Dante mi sarei stupito di meno a trovarmeli di fronte…magari uno per ogni peccato capitale: Dotto a rappresentare la Superbia, Brontolo per l’Ira, Pisolo per l’Accidia… Invece eccoli lì al terzo piano della casa di Giulietta a Verona. D’accordo quella casa è una pura finzione, letteratura che si fa mattone. Ma davvero non riuscivo a capire quale ragione ci potesse essere per la loro presenza in quell’edificio. Si erano forse nascosti per sfuggire all’Organizzazione per la Liberazione dei nani da giardino? Forse erano sette degli invitati alla festa in maschera dell’opera Shakespeariana, col costume da sette nani? Magari mi ero materializzato in un universo in cui le storie di Giulietta e Biancaneve si erano fuse in un unico minestrone. Questa idea mi inquietava alquanto : chissà quante opere avevano subito lo stesso trattamento in questo mondo…romanzi, film, fumetti, frullati tutti assieme “I Promessi sposi e i Quaranta Ladroni”, “La febbre di quel Mercoledì Sera da Leoni”, “Alien contro Predator”, “Jason contro Freddy”… Mi voltai verso la mia Armonia : anche il suo volto esprimeva perplessità. Lei, si era goduta quell’incursione nel mondo dell’immaginazione, con quel suo romanticismo più giocoso che sdolcinato. Si era affacciata al balcone facendosi fotografare in posa da attrice carica di retorica, poi aveva improvvisato qualche frase dell’opera teatrale con un’espressione da gran diva ed ampi movimenti delle mani. Ora osservava quei nani che sembravano fuori luogo, più della donna che ci aveva detto di fare silenzio pochi minuti prima, neanche fossimo in un luogo sacro. Si voltò verso di me sorridente, attendendosi una battuta stupida di quelle mie. La guardai con serietà : “E’ una metafora! E’ chiaro” “Di che?” mi rispose spiazzata. “In fondo Romeo e Giulietta si sono innamorati senza quasi conoscersi. Un amore breve ma intenso, rafforzato dalla volontà delle rispettive famiglie di impedirlo e culminato nella tragica morte di entrambi. E’ per questo che noi tutti ricordiamo e amiamo la loro storia” feci una significativa pausa di silenzio. “Dunque?” “Supponiamo che le cose fossero andate bene, che Romeo fosse stato informato del piano del frate e nostri due eroi si fossero sposati. Bene, secondo te quanto sarebbe durato il loro matrimonio? Sarebbero davvero vissuti per sempre felici e contenti o forse il loro amore si sarebbe scontrato con la scarsa conoscenza che avevano l’uno dell’altro, col modo avventuroso in cui era nato acquietatosi in una normale vita di coppia. Ecco perché la metafora dei nani.” Sguardo perplesso della mia Armonia che non capiva più se parlavo sul serio o la stavo prendendo in giro. “La metafora dei nani: loro scavano in miniera ed estraggono minerali preziosi. Ecco cosa avrebbero dovuto fare Romeo e Giulietta se la loro storia fosse continuata! Scavare a fondo ed estrarre ciò che di prezioso avevano dentro!” Mi guardo in silenzio poi mi sorrise e disse: “Bello, ma secondo me è stato solo un arredatore con uno strano senso dell’umorismo”. Mi diede un bacio sulla guancia e poi aggiunse “più strano del tuo”

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