martedì 31 luglio 2012

Nuove parolacce: "Fantascienza"

Pare che ormai la parola "fantascienza" faccia paura sia a chi scrive (leggo sulle notizie di Fantascienza.com, come il romanzo Le quattro dita delle morte, avrebbe contenuti tipici del genere, ma "l’autore non riconosce la sua opera come fantascienza"), che a chi legge e recensisce (si veda come inizia questa recensione di Ferro Sette).
Certo, visto i cali di vendite che hanno avuto le opere di questo genere (ormai nelle librerie bisogna cercarle con la lente d'ingrandimento) e la fama di lettura da ragazzini (giusto ieri, mentre davo un'occhiata allo scaffale della libreria Ambasciatori, uno dei pochi in cui si riesca a trovare un po' di scelta, un papà mi è passato dietro e ha detto al figlio: "Ecco tu dovresti leggere queste cose. Io le leggevo da piccolo"), questo atteggiamento non è così incomprensibile.
Quindi non stupisce che perfino Fanucci, pubblichi il nuovo romanzo di Gibson, con lo strillo in copertina:
Il re assoluto della speculative fiction, ritorna con un trhiller distopico a sfondo tecnologico
Ora, sarà pur vero che gli ultimi romanzi di Gibson sono diversi dai suoi vecchi romanzi di fantascienza pura. Ma, per esempio, sul sito SF signals, è scritto che, con Zero History, "William Gibson melds the form of the thriller with the observations of science fiction".
Invece, in Italia, si cercano tutti i possibili giri di parole per evitare di scrivere Fantascienza: Speculative fiction; Thriller distopico; Sfondo tecnologico. Certo la creatività è da ammirare. 
Ma se avessero ragione loro? E se bastasse inventare un nuovo nome per permettere a tutti di leggere i libri di fantascienza senza vergognarsi

5 commenti:

Glauco Silvestri ha detto...

Ma perché bisognerebbe vergognarsi?

Se la fantascenza è morta (lo dicono loro!), principalmente, è colpa di loro stessi che non ci hanno creduto... e che non ci credono, visto come presentano un romanzo sci-fi al pubblico.

Se la fantascienza è morta (lo dicono loro!), io mi sento come un archeologo in cerca di tracce di qualcosa che non c'è più. E la cosa mi piace, mi diverte, mi fa sentire superiore... un po' come Indiana Jones. E a tutti piace Indiana Jones ^^

Glauco Silvestri ha detto...

PS.
Visto che fantascienza è una parolaccia... a settembre dovrò andarmi a nascondere, visto che parte: H-Asteroid. ^^

Angelo Frascella ha detto...

Allora in bocca al lupo per il ciclo narrativo in partenza :)

Piscu ha detto...

in effetti, i precedenti due libri del ciclo (pattern recognition e spook country) di fantascientifico hanno ben poco. questo nel caso specifico, ma in generale ho notato anch'io che si cerca di evitare quest'etichetta anche quando è palesemente quella adatta.

Anna ha detto...

ma soprattutto cosa vuol dire: trhiller distopico??? io comprerei un romanzo di fantascienza piuttosto che un trhiller distopico!!!