venerdì 23 maggio 2008

Shakespeare and company

Durante la mia assenza da questo blog, tra le varie cose, sono stato alcuni giorni a Parigi. Mentre girovagavo fra le strade della capitale francese ho notato, non lontano da Notre Dame una libreria sul marciapiede di fronte a quello in cui ero. L'insegna mi suonava strana nella capitale francese "Shakespeare and company". Ma anche se non vi fosse stato questo particolare, una libreria è pur sempre una libreria. Così automaticamente ho attraversato per vederla da vicino. Delle panche erano poste davanti all'ingresso principale e i libri (esclusivamente in lingua inglese.) erano presenti già in abbondanza all'esterno del negozio. Un ragazzo stava mostrando ad una cliente una copia (tradotta in inglese) di un romanzo di Camilleri e le stava spiegando (ovviamente in inglese!) che la lingua originale di quei testi è il dialetto Siciliano. Mi sono addentrato nel locale : la quantità di volumi ospitati sugli scaffali era incommensurabile. Mi pareva davvero di essere entrato nel paradiso dei bibliofili. Girando in quel labirinto dalle mura di carta stampata si notava, tra l'altro un buco circodato da una balaustra.
In esso vi erano delle monete e, lì vicino un pianoforte. Una ragazza vi si è seduta e ha cominciato a suonare.
Poi ho notato la scala e sono andato su. Ancora stanze ricolme di libri. Un cartello diceva che i testi presenti a quel piano erano solo per la consultazione. Su una porta campeggiava quello che pareva il motto della libreria
Be not inhospitable to strangers lest they be angels in disguise
E, in effetti, fra gli scaffali stracolmi trovavano posto due letti spartani. Uno appariva usato di recente. A confermalo vi era un lavandino con dei piatti sporchi. In fondo ad un corridoio, seduta in una piccola stanza si intravedeva una donna concentrata nella lettura. Ho chiesto notizie alla ragazza giù alla casa : mi ha spiegato che di una libreria storica di Parigi, aperta nel 1951. Una volta pare lì sorgesse un monastero e il buco pieno di soldi era il pozzo da cui i frati attingevano l'acqua. Anche se ormai non vi era più il pozzo èrimasta la tradizione di buttarvi una monetina ed esprimere un desiderio. L'aspetto più affascinante è che spesso gli scrittori (famosi e non) vengono ospitati in quella libreria : hanno dormito di autori celebri come Kerouac, vi hanno mangiato Beckett, Burroughs... Se passate da Parigi fate un salto lì. Ne rimarrete affascinati.

2 commenti:

Glauco Silvestri ha detto...

Caspita... non sapevo esistesse un posto del genere! Devo assolutamente tornare a Parigi :D

Angelo Frascella ha detto...

:)

Se ti trovi a ripassare da Parigi, l'indirizzo esatto è :

37 Rue de la Bucherie