giovedì 12 giugno 2008

Il gusto di leggere...

 Un paio di anni fa alcuni amici mi chiesero "che ti regaliamo per il compleanno?" "Mi piacerebbe il ricettario di scrittura creativa di Giulio Mozzi" risposi. Una mia amica, laureata in lettere, mi prese da parte e mi disse: "so che ti piace scrivere, ma perchè vuoi un libro del genere? A che potrà mai servire un libro del genere?" E in verità sono in tanti che inorridiscono a sentire parlare di manuali di scrittura creativa, probabilmente associandoli a quei libri di autoaiuto che promettono di insegnare come smettere di fumare, affermare sé stessi, crescere un figlio perfetto... L'equivoco forse è nel termine "scrittura creativa" che fa pensare, a chi ne è a digiuno, che l'intento di simili manuali sia insegnare la creatività. Quello su cui non si riflette spesso è che per diventare pittori bisogna imparare a tenere in mano un pennello, a creare la prospettiva, a rispettare le proporzioni non fosse altro poi che per scardinare e personalizzare tutti questi elementi. La stessa cosa vale per la scrittura. In effetti, da quando ho cominciato ad approfondire quest'argomento, mi rendo conto di tanti errori ed ingenuità che commettevo nei miei primi scritti. C'è però una controindicazione... Più prendo coscienza delle questioni che riguardano stile, narrazione, punto di vista da cui si racconta una vicenda, infodump ecc, e più accorgo che per me il piacere della lettura viene intaccato sempre più dalla tendenza a guardare ciò che vi è sotto: una sorta di radiografia dei romanzi che leggo... Certo questo mi aiuta a migliorare la mia scrittura: ma se un giorno mi rendessi conto che scrivere non mi porta da nessuna parte e decidessi di lasciar stare e mi accorgessi di aver solo  rovinato uno dei piaceri fondamentali della vita?

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