giovedì 18 settembre 2008

Identità...

Una riflessione al volo. Livia si chiedeva sul suo blog:  "Di anno in anno le foto raccontano una storia fatta di piccoli e grandi mutamenti; ... Tra quanto non mi riconoscerò più?" Mi viene in mente, a tal proposito, che pensando a noi stessi, usiamo sempre le parole corpo ed anima. In questo modo però trascuriamo ciò che più ci identifica come esseri viventi: l'informazione che ci portiamo dentro. Se un sasso si scheggia rimarrà scheggiato. Se mi taglio, il mio corpo cercherà in ogni modo di riparare il danno: nel DNA, porta infatti la conoscenza che gli permette di mutare gli atomi che lo costituiscono, ma conservare sempre la propria forma. Anche l'invecchiamento è scritto nel software che ci portiamo nelle cellule. Un sasso porta certo in sè la Storia di milioni di anni. Ma non lo sa. Il mio cervello accumula ogni giorno esperienze e nozioni. Ecco perchè se guardo la mia foto da bambino riconosco il bimbo che ero e lo sento così vicino a chi sono adesso.  Certo che a guardarla quella foto, col grigione e la poltrona anni '70, si vede quanto sia cambiato il mondo da quando ero piccolo... Forse diventerò vecchio, non quando non potrò più riconoscere la mia immagine, ma quando non riconoscerò più il mondo attorno a me ("si stava meglio quando si stava peggio" e discorsi simili...)

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