giovedì 16 ottobre 2008

La Gaussiana della conoscenza

Una persona di grande cultura, a me molto cara, sostiene che, poiché non siamo più all'epoca di Newton in cui un solo uomo poteva arrivare a contenere in sè una parte notevole dello scibile umano, non possiamo più permetterci di disperdere le nostre "forze" mentali in mille rivoli. Piuttosto ciascuno dovrebbe approfondire al massimo le proprie conoscenze in un solo settore, per diventare uno "specialista". Questo atteggiamento, lui sostiene, è l'unico che può portare alla soddisfazione personale e professionale. Qualcun altro tempo fa mi parlava della cultura personale paragonandola ad una Gaussiana (vedi figura). In altre parole si può conoscere tutto in un ambito ristretto oppure sapere un po’ di tutto ma in maniera superficiale. Mi rendo conto che queste idee hanno un senso. Eppure a me piace allargare il mio sguardo anche oltre. So bene che se nel tempo libero scrivo, leggo un romanzo, leggo un libro che parli di meccanica quantistica, alla fine non sarò divenuto né uno scrittore, né un critico letterario, né un fisico. Probabilmente ha ragione lui: dovrei dedicare quel tempo a approfondire le mie conoscenze nel mio "ambito" e stringere la mia gaussiana...ma per un altro po’ ancora voglio provare a mettere parole in fila nei miei racconti (che poi magari leggeranno solo pochi intimi) e leggere romanzi e saggi. Magari sarò meno specializzato, ma non sono sicuro che sarò meno soddisfatto.

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