giovedì 17 marzo 2011

Le verità dei giornali...

Che i giornalisti raccontano una loro verità, spesso molto personale ormai lo sappiamo. Magari non sempre per malizia. Magari talvolta la causa è una scarsa conoscenza di mondi e realtà che non fanno parte della loro quotidianità e che devono comunque raccontare, finendo per farsi trasportare dall'emotività (penso, per esempio, alle "inesattezze", per dirla in maniera signorile, che mi capita di leggere quando giornali e telegiornali devono dare una notizia di carattere scientifico). Ma anche se fosse così, dov'è la professionalità?

Internet ci regala la possibilità di avere un punto di vista in più.
Per esempio, leggete la disamina che ci dà Lorenzo Barassi (e che raccolgo da una segnalazione di Diego) di un articolo comparso sul Corriere della Sera:
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 Mi chiamo Lorenzo Barassi e vivo a Kawasaki, nella periferia di Tokyo, e come molti italiani, leggo la vostra testata sul sito web corriere.it.Sulla home page di oggi avete pubblicato un articolo dal titolo “il caos calmo di Tokyo in fila per fuggire sul treno”.

Credo di non aver mai letto un articolo cosi’ sconcertante e pieno di sciocchezze.
– Tokyo non e’ una citta’ in fuga.
La gente esce normalmente di casa, va a lavorare, fa la spesa: conducono una vita normale, anche se ovviamente sotto un fortissimo stress emotivo.
I livelli di radioattivita’ sono superiori alla norma, ma abbondantemente al disotto delle soglie considerate pericolose, e oggi tra l’altro soffia un vento fortissimo che sta facendo scendere le concentrazioni.Molti italiani hanno lasciato la citta’, altrettanti rimangono: sono tutte scelte personali e non dettate dall’Ambasciata, la quale per inciso, e’ molto presente e segue con attenzione gli eventi.
 Le file in Giappone sono endemiche, come le mascherine sul viso (e’ la stagione del polline) e gli inchini. 
Quando si salgono le scale mobili, e’ cortesia tenere la sinistra (a Osaka invece la destra), per far passare le persone che hanno fretta. Sempre.
I giapponesi non credono al loro governo per definizione: non ne fanno un grosso problema e vivono la loro vita. 
Il premier Kan, alcuni uomini del suo esecutivo e molti giornalisti, nei giorni scorsi si sono pubblicamente imbestialiti con la TEPCO, per le scarse e vaghe informazioni. La cosa che pero’ adesso conta e’ risolvere il problema.
Gli Shinkansen vengono puliti ogni volta che finiscono un viaggio e, francamente, mi pare molto strano che il treno fosse in servizio a nord, visto che quella linea e’ interrotta da venerdi scorso.
450 km orari di velocita’ sulla linea ordinaria dello shinkansen, credo che sia il sogno degli ingegneri progettisti.
 
Mi sembra piu’ un racconto di fantascienza o l’imbastitura della sceneggiatura di un telefilm.
Non mi sembra un messaggio molto corretto da dare alle nostre famiglie in Italia: sono gia’ preoccupati, non credo sia il caso di aggiungere angoscia.
Siete il Corriere della Sera, non un blog qualunque e avete delle responsabilita’: mi auguro ne farete buon uso. 

Un saluto dal Giappone,

Lorenzo Barassi
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PS L'immagine è presa da qui

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