Dopo giorni di attesa è finalmente arrivato a casa il pacchetto con le mie copie di “365 racconti Horror per un anno”.
Casualmente ero a casa per un giorno di ferie fuori programma e, quando ho sentito il campanello del citofono, ho subito capito.
Mi sono precipitato giù, con mia moglie che mi incitava come una tifosa in una corsa podistica:“Dai, vai, veloce” e la piccolina che ci guardava incuriosita.
Il pacchetto aveva uno strappo notevole.
“Si è lacerato, ma è intatto”, si è affrettato a dire il postino. In realtà l’impressione che dava l’apertura era che qualcuno ci avesse davvero guardato dentro, “che non si sa mai può esserci qualcosa di interessante… magari un AI-Fonn?”
Maligno? Forse. Comunque mi rimane il dubbio che se, anziché Horror, ci fosse stato scritto Erotico, come nella precedente edizione, i libri non sarebbero arrivati a casa.
In ogni caso, finalmente il libro era fra le mie mani. Mia moglie ha chiesto febbrile: “Dov’è il tuo racconto?”
“5 maggio!” ed è corsa a leggere.
Ogni tanto in rete qualcuno polemizza con le Antologie di autori più o meno esordienti: ma non m’importa. Il volume è bello, i primi racconti che ho letto mi sono piaciuti molto e dentro c’è il mio nome.
Ben 200 copie sono state vendute in soli due giorni a Torino al Salone Internazionale del libro Francamente mi sento soddisfatto e non riesco a non esaltarmi all’idea che centinaia di persone che non conosco leggeranno il mio racconto (“La Sete”) e, per qualche istante, vivranno immagini ed emozioni che sono nate dentro di me.
Come in una sorta di potente rete telepatica che unisce le nostre menti.
Buona lettura.
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