giovedì 10 marzo 2016

Un bel post "sfidante"...


La lingua è viva ed evolve, l'inglese c'influenza e "sporca l'italiano" e... bla, bla... queste cose le dicevo già parlando del "pH dei vestiti".
Riprendo il discorso a proposito di un altro modo di dire che, piano piano, si sta infiltrando nell'italiano: "sfidante".
Molti di voi, leggendo questa parola, avranno immaginato, com'è giusto, un pugile che sale sul ring per affrontare il detentore del titolo. Altri, però, avranno visualizzato una di quelle riunioni infinite in cui sentono ripete che "l'obiettivo che ci siamo posti è davvero sfidante".
Cosa dice il dizionario in proposito?
Andando a consultare il Garzanti on-line trovo:
chi sfida a una prova sportiva o d’altro genere, o a duello: la squadra, il pugile sfidante; lo sfidante ha rinunciato all’incontro.
 Word Reference dice:
(agg. e s.m. e f.) La parte che ha lanciato la sfida, proponendo il confronto o il duello.
 E allora? Da dove viene il nuovo uso della parola che si sente sempre più spesso in riunioni lavorative e si legge persino su documenti e libri? (Nella figura qui sotto, per esempio, potete vedere un brano del libro "Nuovi modelli di coaching" Di Granchi and Partners)


Come al solito, arriva direttamente dall'inglese. Se avete familiarità con i documenti europei di programmazione e strategia, l'avrete incontrato spesso. In caso contrario, locuzioni tipiche sono: "challenging objective", "challenging projects", ecc.

Devo ammettere che l'espressione ha una certa forza e non mi stupirei se in un futuro prossimo finisse nello Zingarelli. Al momento, però, si muove ancora nel limbo dell'uso non completamente corretto ma diffuso.

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