venerdì 22 aprile 2016

Ultimo racconto di questa Era di Minuti Contati

Anche la Quarta Era di Minuti Contati volge alla conclusione.
Questa ultima edizione vede l'intervento di ben cinque ospiti di lusso che faranno da giudici per i racconti finalisti (Augusto Chiarlie, Asilinn, Marco Cardone, Luca Terenzi e Lorenzo Marone).

Il tema era "Falsi Dei".
Ecco il mio racconto (che potete anche leggere e magari commentare direttamente sul forum):

L'idolo

Non si arresta il flusso di fan giunti a porgere l’ultimo omaggio a Branko Petrović. L’attore, noto a tutti come Branko, era entrato nel mito per la sua interpretazione di Philip K. Dick nel film “Valis”.
La testa della moglie eclissò il televisore: “Guarda questa. Non sembra Noemi?”
Randy alzò le spalle: “Può essere.”
L’attore è rimasto ucciso, sul set del film “Tesla”, da un colpo di pistola che avrebbe dovuto essere a salve.
“Povera Noemi. Ci starà male per giorni. Forse dovrei togliere dalla sua stanza i poster di quel poveretto.”
Branko interpretava il grande scienziato, divenuto, negli ultimi anni, un simbolo per chi si pone fuori dalla scienza ufficiale.
Un rumore di chiavi nella toppa, impedì a Randy di risponderle.
La donna si avventò sul telecomando, lo strappò dalle mani del marito e spense il televisore.
La ragazza entrò in soggiorno a passi lenti. Il mascara sciolto sul viso faceva pensare a una prefica.
“Non credevo tornassi così presto, amore” disse la madre, accarezzandole i capelli.
“Non siamo nemmeno riusciti ad avvicinarci. Il traffico lì intorno è impazzito. Avrei tanto voluto” la voce si spezzò in un singhiozzo, “vedere il suo viso per l’ultima volta.”
“Non ti sembra strano, Noe, che sia stato ucciso proprio durante le riprese di un film su Tesla?” suggerì Randy.
I singhiozzi della ragazza si interruppero.
Randy continuò: “E perché avrebbero dovuto girare una scena in cui qualcuno gli spara?”
La voglia di vivere tornò sui lineamenti della ragazza. “Vero! Lo hanno ucciso per mettere a tacere la verità! Forse è ancora vivo! Come Elvis! Corro a scriverlo su Twitter.”
La moglie lo guardò con gratitudine.

Randy avanzava fra volti sorridenti, stringendo mani a destra e sinistra.
“Grande colpo.”
“Grazie, Ran. Io ho i diritti di tutti i suoi vecchi film.”
“Possiamo vederlo?”
“Una sera potrebbe recitarci Shakespeare.”
Lui sorrideva e andava avanti. Arrivato in fondo, si voltò, alzò una mano e subito si fece silenzio.
“Sto andando a parlare con lui.”
Superò le guardie e raggiunse l’alloggio in cui lo stavano ospitando.
Non si stupì di trovare Branko seduto per terra, con l’espressione vuota. Reagivano quasi tutti così.
“Questa stanza ha ospitato anche Elvis, sai?”
Branko alzò gli occhi, ora pieni di rabbia. “Perché?” sibilò.
“Per tanti motivi. Non ultimo, quello di far interessare la gente a complotti fasulli, scie, UFO, vaccini, lasciandoci agire indisturbati dove davvero ci interessa.”
“Avreste potuto uccidermi per davvero.”
“E privarci di un talento come il tuo? Se accetterai di aiutarci, avrai una nuova vita. Altrettanto colma di successi.”
Branko sospirò. “Avete messo il mio nome in una costellazione, in modo che io sia venerato da tutti, mentre voi siete i veri dei che plasmano il mondo con le loro mani.”
Randy rise. “Sei intelligente. Sono contento di averti lasciato vivere. Dimenticavo: inutile che cerchi di scappare. Ti abbiamo cambiato i connotati. Se uscissi di qui e dicessi di essere lui, ti prenderebbero per un mitomane fuori di testa.”


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