sabato 21 giugno 2008

Controllori: speed...

Manto e Giò, agenti dell'SSCB (Servizi Segreti Controllo Biglietti del bus), attendevano speranzosi alla fermata. Sul prossimo bus, sperava Giovanna "Giò" Panettiere, non avrebbe trovato nessuno privo di biglietto. Sul prossimo bus, ne era certo  Franco "Manto" Mantello, avrebbe battuto il record personale di multe fatte. Si sbagliavano entrambi: il bus sfrecciò davanti a loro ad una velocità folle. Non accennò nemmeno a fermarsi. Deve avere il freno rotto, pensò Giò. L'autista si sarà accorto che qualche bella ragazza non ha obliterato. Vorrà salvarla dalla multa per provarci con lei, decise Manto.
Quando si era alzato quella mattina, Guido aveva la chiara sensazione che avrebbe fatto bene a rimanere a dormire. Guido credeva nei segni destino: la corrispondenza fra il suo nome e il suo mestiere di autista ne era la prova. Nonostante questo era uscito al solito orario per andare a prendere servizio, perchè era anche fermamente convinto che al destino non ci si potesse opporre. Così, quando l'uomo gli aveva puntato una pistola alla tempia dicendogli "Accelera. Corri più che puoi. Corri più di quanto tu abbia mai corso con questo bus", non si era stupito più di tanto. La visione fugace di Manto e Giò alla fermata lo rincuorò. Erano i migliori. Erano gli unici in grado di aiutarlo. Erano piccoli piccoli nello specchietto retrovisore ormai. "Bisogna fermarlo" disse Manto reprimendo un brivido al pensiero dei danni che avrebbe potuto provocare quel bus: centinaia di persone in tal modo rischiavano di salvarsi da una sua multa. L'angoscia gli si dipinse sul volto. Giò provò a consolarlo: "vedrai, si salveranno...". "E' quello che temo" rispose Manto e fermò al volo il bus successivo. "Lasciami guidare" intimò all'autista. Era contro ogni regola, ma nessun autista avrebbe mai osato opporsi ad un ordine di Manto. I due bus sfrecciavano per le strade della città: due giganti arancioni incuranti di traffico e semafori. Ogni incrocio era un incidente evitato. Ogni fermata saltata erano centinaia di parolacce pronunciate in decine di lingue diverse. Giò mantenne la calma: prese a controllare i biglietti. "Tu, come mai non hai il biglietto?" "Ma Giò, che dici, io sono l'autista di questo bus. Ho ceduto il posto a Manto per l'inseguimento..." "Poche storie: non stai guidando, quindi sei un passeggero. Se non hai il biglietto devi pagare la multa..." Manto ascoltando quel discorso pensò che Giovanna era davvero adorabile. Una volta o l'altra avrebbe dovuto chiederle di uscire. "Manto, non ti distrarre", urlò Giò, "stai perdendo terreno" Manto si accorse di aver rallentato. Premette di nuovo sull'acceleratore e disse "Tranquilla Giò. Hai visto che bus è quello?" "Il 4512" "Esatto. Ed al 4512 non viene fatta la manutenzione da almeno due anni. Non potrà andare avanti per molto" Non aveva nemmeno finito la frase che il bus in fuga si bloccò. "Perchè l'hai fatto?", stava dicendo il poliziotto al dirottatore. "Ecco...non avevo il biglietto ed un amico mi avevo avvisato che a quella fermata c'erano Giò e Manto" "E tu rischi di uccidere tutta quella gente per non prendere una multa? Rispondi!" "Agente...lei non ha mai preso una multa da quei due vero? Altrimenti mi capirebbe..." Il poliziotto si allontanò ringraziando la coppia di controllori. Loro rimasero a guardarsi in silenzio. Quello che aveva detto l'uomo era rimasto in sospeso fra loro. Qualcuno aveva tradito. Il male serpeggiava all'interno dell'SSCB. Toccava a loro fare pulizia... Fine seconda puntata

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