venerdì 11 luglio 2008

Perle di saggezza...

Mi capita spesso di viaggiare in treno e in fondo non mi dispiace: è tempo buono per la lettura. L’altro giorno, quando ho preso posto sull’Eurostar ho intuito che non sarebbe stato così semplice gustare il libro che mi ero portato dietro. Una ragazza nel gruppo di poltrone adiacente alla mia, infatti, aveva intavolato una discussione (o meglio un monologo) con la sua dirimpettaia. Non so se voi siete dei chiacchieroni: personalmente ho difficoltà ad intavolare lunghi dialoghi con sconosciuti. Quando mi capita di doverlo fare, magari per necessità, ad un certo punto però il discorso si impantana e vi è, per lo meno qualche momento in cui nessuno dei due sa che dire, se non addirittura periodi di silenzio piuttosto lunghi. Quella ragazza no. Quella ragazza è capace di parlare ininterrottamente per due ore e quaranta. Durante il tragitto Roma-Bologna ha espresso un’opinione su qualunque argomento, dall’omosessualità alle impronte digitali ai piccoli rom, senza tra l’altro riuscire a comunicare un solo pensiero originale, il tutto condito da perle di saggezza come: “La civiltà contadina ormai non esiste più”, “la tua libertà finisce dove inizia quella altrui”, “la vera gioia non è nel possedere oggetti belli, ma nel gustare la loro bellezza” e in cima a tutte “la cosa importante nella vita è non essere mai superficiali”… Ovviamente non poteva non dedicare una parte del suo monologo alla cucina. Quando poi il discorso rischiava di spegnersi, con un colpo da maestro ha tirato fuori una mappa catastale della sua casa e infine le foto di famiglia… A ripensare a questa scena mi sono chiesto quale fosse la verità fra le seguenti: 1) La società moderna tende ad uniformare il pensiero. Tendiamo spesso a ripetere a memoria concetti triti e ritriti senza riuscire a dire qualcosa che sia davvero una elaborazione originale. Magari anche io avrei espresso gli stessi pensieri con la stessa convinzione… Oppure 2) Non si può avere un’opinione originale su qualunque cosa perché non c’è modo di approfondire tutto lo scibile umano e l’unico modo per dire qualcosa di intelligente è conoscere a fondo un argomento. Dunque occorre leggere, studiare e parlare solo di ciò che si sa bene… O invece 3) La nostra società ha raggiunto un tale livello di principi di base condivisi e condivisibili (come ad esempio il concetto di libertà) che è quindi inutile ripetere questi concetti, a meno di non trovarsi di fronte a qualcuno che li neghi palesemente O, la più probabile di tutte: 4) Dentro di me c’è un piccolo orso asociale, che preferisce leggere un buon libro che intavolare discorsi con persone che sa non rivedrà mai più (o almeno spera di non rivedere mai più)…

2 commenti:

Simone ha detto...

Secondo me sei un po' asociale, che di questi tempi è una qualità utile. Ma almeno la tizia rompipalle era carina? ^^

Simone

Angelo Frascella ha detto...

Penso anche io :)

Brutta non era, ma nulla di che.