Cercavo da tempo un saggio divulgativo che riordinasse le mie idee vaghe sulla meccanica quantistica, quando mi sono imbattuto in libreria nel libro “Il bizzarro mondo dei quanti” di Silvia Arroyo. Attorno al volume era avvolta una fascetta che urlava qualcosa del tipo “Incredibile! Scritto da una diciassettenne”.
A rinforzare il concetto in quarta di copertina si leggeva:
“Scritto prima dell'esame di maturità da una giovane di eccezionale talento, questo libro colma il vuoto esistente tra la letteratura divulgativa sulla fisica quantistica, che normalmente evita ogni formula matematica, e la letteratura specialistica, ben farcita, invece, di matematica avanzata.”
Sarò sincero: per qualche istante ho esitato. In fondo cercavo un libro che mi spiegasse una delle teorie fondamentali della fisica moderna. Potevo fidarmi di una teen ager, quale guida di questo viaggio nella scienza?
Ho aperto il volume, ho iniziato a leggerlo ed ho deciso che sì, mi sarei fidato.
Ora a posteriori posso dire di aver fatto bene: il libro era preciso, rigoroso e, diversi gradini più su di molti saggi divulgativi (in particolare di quelli che, per conquistare un po’ di pubblico in più, danno più importanza al brio del linguaggio che al rigore delle argomentazioni… quelli, cioè, che si leggono come un romanzo).
Certo, ho pensato poi, di teen-ager così non ce ne sono tanti in giro, se mi guardo attorno non vedo che… e lì mi sono reso conto e che in fondo, di trentenni che hanno la testa piena di fumo ce ne sono tanti in giro. Anche troppi.
Non ci voleva molto ad arrivare a questo semplice concetto (NdR che un po’ di fumo sia finito anche nella mia testa?): il valore di una persona, non dipende dall’età, ma dalla testa.
Non ci credete? Basta che vi guardiate in giro sulla rete. Vi imbatterete in tanti ragazzi ce ragazze che ancora prima di finire il liceo hanno grandi idee e le mettono in pratica.
Ad esempio…
(continua)
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