venerdì 30 ottobre 2009

Il Grande Pesce

Di Minuti Contati già vi ho parlato. Si tratta di un concorso a tempo: l'Aguzzino dà il tema e lo START. Lunedì sera il tema era "24 ORE NELLA VITA DI DIO: UNA GIORNATA CON IL SIGNORE DELL'UNIVERSO". Poi ci si vota e giudica a vicenda (lo scopo è ovviamente migliorarsi oltre che divertirsi)

Qui di seguito trovate il mio raccontino che, vi avverto preventivamente, viola la prima regola del Fight Club (... e questo mi ha attirato i fulmini di alcuni dei partecipanti e l'entusiasmo di altri). I nomi che trovate fanno dunque riferimento ad alcuni frequentatori del FORUM.

Ma bando alle ciancie ed ecco il racconto:

Il grande pesce

Prologo

“Amore, puoi sparecchiare tu? Stasera c’è Minuti Contati.” “Lo so Angelo. Me l’hai ripetuto sei volte, negli ultimi cinque minuti.” “Ci sono. Bellissimo il tema: 24 Ore nella vita di Dio.” Angelo scrocchia le dita e accosta le ciglia cercando di avviare l’immaginazione. Non parte. Al suo posto, si mettono in moto le gambe. Su e giù per la stanza. “Nessuna idea?” “Ce ne vorrebbe una originale.” “Cerca dentro di te.” “Una suora muore e scopre che nell’aldilà c’è il Budda.” “Dio è dentro ciascuno di noi.” “E questo? Dio è un grande pesce. Il che spiegherebbe i pesci disegnati nelle catacombe.” “Ascolta la Sua Voce dentro di te.” Dopo alcuni minuti Angelo esce dal silenzio meditativo: “Catì, nessuna voce. Vado a letto.”

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E ANCHE COL CONCORSO INTERNET PER ASPIRANTI SCRITTORI HO FALLITO. POSSIBILE CHE IN QUESTI TEMPI MODERNI NON CI SIA NESSUNO IN GRADO DI FARSI PORTAVOCE DELLE MIE PAROLE? NEMMENO QUESTI CHE PRETENDONO DI AVERE IMMAGINAZIONE? SI MERITEREBBERO UN ALTRO DILUVIO UNIVERSALE. NON SALVO NESSUNO QUESTA VOLTA. RICOMINCIO DA ZERO. DAI TOPI. UN GRANDE TOPO SENZIENTE. COME TOPOLINO. RAGIONIAMO CON CALMA. PER PARLARE CON GLI UOMINI DEVO PARLARE IN MODO CHE MI CAPISCANO. AI TEMPI DI MOSÈ DOVEVO PARLAR LORO DA UN ROVO ARDENTE. OGGI L’UNICA VIA PASSA PER IL TUBO CATODICO.

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“Catì, la prossima edizione di Minuti Contati sarà dal vivo: una sorta di reality show. Posso andare?” Non è un’espressione di approvazione quella sul volto di Caterina. La sua voce però concede: “Ma è la prima e ultima volta.”

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I concorrenti sono tutti seduti nell’aula di una scuola elementare. Di fronte ai banchi, un grande palco teatrale. Ovunque telecamere manovrate da tipi robusti e riccioluti che sorridono e non parlano. Nemmeno i concorrenti parlano molto. “Piscu, davvero tu non sai nulla?” “No, Angelo. Come te. Uno dei tipi ricci, senza aprire bocca, mi ha fatto accomodare qui e se n’è andato.” Si sente un sospiro collettivo quando la tenda si apre. Per un momento pare non ci sia nessuno sul palco. Poi si ode un lento ticchettio. Un uomo zoppo raggiunge il centro del palco. A ogni passo con la gamba destra, si poggia sul bastone e il viso tradisce una smorfia. L'uomo inizia a parlare: “Benvenuti a tutti. O quasi. Chi si fa chiamare Giuda?” Un mano si alza. “Vai fuori. Serafini chi è? E Angelo? Voi due al primo banco.” Trombe suonano, luci brillanti colorano la sala. Poi una voce profonda da attore, proveniente da chissà dove, recita: “Dio disse sia fatta la luce. E la luce fu.” Applausi scrosciano senza che nessuno batta le mani. I concorrenti si scambiano sguardi spaesati. L’uomo sul palco riprende: “Lo conoscete vero? È il racconto di quando ho creato tutto.” La voce dell’uomo non è gradevole come quella dell’attore. Suona asciutta e dura. Come quella di una madre arrabbiata, che, in fondo, vuol bene al figlio. “L’avete sentito migliaia di volte. Eppure non l’avete mai capito davvero. Avete costruito chiese, fatto guerre, condannato o persino perdonato, sulla base di un libro di cui non avete mai compreso un bel niente. E sapete che vi dico?” Il vento si alza nell’aula-teatro. I concorrenti cercano invano la ventola lì attorno. Poi la voce dell’uomo si addolcisce: “Ho sbagliato io. Ho usato parole troppo difficili e scelto persone sbagliate per riportarle su carta. Ora voi mi aiuterete.” Una musica festosa si alza nell’aria. La bocca dell’uomo si apre in un ampio sorriso: “Per 12 ore io vi racconterò tutta la Verità sulla Vita, sull’Universo e su di Me. Poi nelle successive 12 ore ognuno di voi la riassumerà per iscritto. Chi di voi riuscirà a far passar meglio la Verità, sarà il profeta del nuovo Libro Sacro. Domande?” Un braccio si alza timida: “Mi scusi ma lei chi è?”

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“La risposta alla domanda ultima è 42?” “No.” “Perché stasera ti sei incarnato in uno zoppo?” “Devo ricordare com’è brutto soffrire per non distruggere l’umanità quando mi fa arrabbiare.” “E perché hai creato la sofferenza?” “Allora non avete capito nulla? Ricominciamo da capo. Il senso profondo della creazione è...”

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L’aula è silenziosa. Dio siede dietro la cattedra. Prende uno degli Aspiranti Libri Sacri e solo allora i concorrenti sussurrano: “di chi sarà?” Man mano che legge, Dio scuote la testa sempre più forte, generando un vento che disperde tutti i fogli. Gli angeli riccioluti svolazzano in giro a raccoglierli, li riordinano e, sorridendo, li posano davanti al Signore.

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“È stato difficile. Molti scritti sono belli, hanno stile, sono avvincenti. Ma in essi non passa il mio messaggio. Leggete qui: Dio non interviene sul dolore, perché nel dolore vi è la salvezza. Quando ve l’avrei detta questa cavolata? Alla fine ho scelto il più brutto. In esso, però, vi è un lontano riflesso di un barlume appannato di una brutta copia della Verità.”

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“Stasera abbiamo ospite il nuovo profeta, scelto da Dio in persona, nel corso di un reality show. Il suo Libro Sacro è già un best seller. Allora, Angelo, ci può riassumere la Verità che Dio ha consegnato alla sua penna?” “Dio è un Grande Pesce. Questo spiega i graffiti nelle catacombe..."

10 commenti:

Unknown ha detto...

E' bellissimooooooooooo!!!
Davvero acuto, spiritoso, e con un finale che ti strappa per forza un sorriso!
Grande! :)

Unknown ha detto...

Angelo é fantastico, l'ho letto per caso, mi è piaciuto un sacco, e sono sicuro che se seguissi il consiglio di quel commentatore e lo sviluppassi di piu, sarebbe un racconto favoloso!
sei un grande!
Andrea

Angelo Frascella ha detto...

Grazie ragazzi. Non solo per i complimenti, ma soprattutto per la lettura.

PS il racconto alla fine si è classificato terzo

Pietro ha detto...

Bravo! Nonostante tutto, c'è sempre qualcuno che capisce e che scrive ciò che ha capito. Poi, c'è qualcuno che ricorda di aver capito qualcosa e lo dice ad un altro che scrive un bel libro.
Un tempo si scriveva per il cassetto, oggi per internet ... e si giunge al Grande pesce che fa scorrere il fiume della vita!
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Ma si può anche cercare di ripercorrere il testo della Bibbia con maggiore attenzione e capire che la vita è bella anche se Dio non ha la forma del pesce.
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E’ più semplice sostenere che l'uomo è fatto ad immagine e somiglianza di Dio che dice di aver giocato sul dado (1x2x3x4x5x6)x2 =6x7=42 la libertà che gli abbiamo rubato.
Il nostro arbitrio ci costringe a fare solo ciò che crediamo bene.

Angelo Frascella ha detto...

Grazie Pietro!

A volte si ha la sensazione che scrivere per il cassetto non sia così diverso dallo scrivere per Internet.
Basta avere pazienza invece e si raggiungono lettori insperati... in fondo si scrive per essere letti e Internet è una grande risorsa in questo senso.

Grazie per la lettura e per le tue parole (Scusa il tu, ma Internet ha di bello anche l'allentarsi delle formalità)
Passerò a trovarti sul tuo blog.

PS per curiosità, come ci sei arrivato qui?

Pietro ha detto...

Su ogni finestra di "blogspot" c'è un collegamento random con un "blog successivo". Cerca anche tu e vedrai che spunterà qualche altro scrittore da cassetto.
Sarà un piacere leggerlo.
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Ah, sul mio blog, ti ho già messo nella lista di "parliamo tra noi"

Angelo Frascella ha detto...

Mi piace molto la tua definizione di "scrittore da cassetto". Prima o poi te la rubo.

Pietro ha detto...

Concesso!
Prima o poi usciranno i seguenti libri:
- Scritti dal cassetto
- Memorie nel cassetto
- Una vita nel cassetto
- Il cassetto racconta
- Cassetti sotto inchiesta
- Furti nel cassetto
- Dormire in un cassetto
- Risveglio dal cassetto
- Un topo nel cassetto
- Il cassetto scomparso
- Storia nel cassetto
Il dodicesimo ed ultimo volume avrà questo titolo:
"L'Universo in un cassetto"
Io sono troppo pigro, ma ho già scritto l'ultimo che ho già riposto nel cassetto.

Angelo Frascella ha detto...

Manca solo il cassetto nel cassetto... :)

Pietro ha detto...

... dove, appunto, sta riposto "L'universo nel cassetto". E, così siamo al volume n. 13 chiuso in un cassetto di cui nessuno sa chi ne detenga la chiave.
Fine della Storia universale.