giovedì 13 maggio 2010

Fiction + Informatica = Magia

A volte gli sceneggiatori televisivi (ma anche cinematografici) esagerano con la semplificazione degli aspetti tecnici di una storia, mettendo seriamente a rischio la verosimiglianza della storia e quindi il patto di sospensione dell’incredulità con lo spettatore.

Ieri sera guardavo un po’ della fiction “Squadra antimafia”. Il cattivo viscido aveva intercettato un dialogo fra i poliziotti buoni e aveva chiesto appuntamento alla cattiva carina, per svelare che un agente di polizia si era infiltrato nella cosca.

La scena è questa: i due cattivi sono all’aperto al tavolo di un bar. Lui sta per far ascoltare a lei la registrazione che tiene sull’hard disc del suo portatile.

La poliziotta che assiste dall’interno dell’auto alla scena si accorge che nel bar c’è il cartello WiFi e frena gli altri che stanno per intervenire, pistole in mano. Tira fuori il suo portatile (che ovviamente era acceso e pronto all’uso sul sedile posteriore dell’auto), dice: “c’è una rete senza fili ci penso io”, poi preme qualche tasto.

Ovviamente la rete del bar non ha protezioni di alcun tipo, visto che lei riesce nel giro di pochi secondi a connettersi, e lei è un hacker provetta, perché in quei pochi secondi è già dentro il PC del cattivo viscido.

Ma l’ilarità si raggiunge quando la poliziotta preme invio e sul video del suo portatile compare la scritta “Invio del Virus in corso.”

Avete letto bene: non invio del FILE, ma del VIRUS…

Il cattivo viscido così non può che rimanere a bocca aperta davanti al suo PC che è divenuto all’improvviso tabula rasa… Il tutto, lo ripeto, in una manciata di secondi.

Ora io capisco che il target della fiction sono le casalinghe che stirano le camicie e che c’è bisogno di una scena dal ritmo incalzante, senza spiegoni, per tenere desta la loro attenzione. Ma così non si dà troppo l’impressione di una mancanza di qualità e di cura del prodotto? O sono solo gi esordienti che devono essere attenti ai dettagli di ciò che scrivono?

PS L'immagine è presa da qui

3 commenti:

Glauco Silvestri ha detto...

Oddio... la scritta "invio del virus" non è niente di ché! Io mi stupisco di fronte ai prodotti americani in stile CSI, dove le immagini via satellite, oltre che ad aumentare di risoluzione mano a mano che fanno zoom, per poter leggere una targa o le impronte digitali su un bicchiere lasciato fuori dal bar, a volte hanno la facoltà di mostrare foto "orizzontali", ovvero viste come se fossero prese dal livello del mare e non da sopra le nostre teste! Miracolo dei satelliti militari? Bah!
Mi stupisce pure quanto gli esperti informatici cinematografici digitino sulle tastiere. Oggi, con i S.O. visuali, è il mouse a fare il "lavoro grosso" (a meno che il soggetto non sia uno scrittore) e invece loro battono tasti a caso e a raffica, magari solo per aprire un paio di finestre e avviare un programma. Capisco le necessità cinematografiche ma... fa ridere!

Nota a margine: Molti locali pubblici hanno veramente il wi-fi aperto. Mi è capitato spesso di approfittarne. ^_^

Glauco Silvestri ha detto...

PS. E vogliamo mettere quella perla cinematografica di Indipendence Day?
Wow... il nostro eroe è riuscito a installare un virus informatico con il suo Mac nella rete di una astronave aliena! Che versione di Windows avranno avuto gli alieni?

Angelo Frascella ha detto...

Ciao Glauco :)

Certo che ci ho pensato a Indipendence Day!
Aggiungo, come esempio, una puntata di Fringe che mi è capitato di vedere l'altra sera in cui c'era una tipa che era esplosa (combustione spontantea) in casa sua. Secondo il protagonista col calore aveva inciso il suono nel vetro della finestra. Così lui, con un macchinario che aveva creato smontando un microscopio elettronico per recuperare i dischi in vinile graffiati, è riuscito ad ascoltare gli ultimi minuti di diaologo nella stanza negli istanti prima dell'evento... assolutamente fuori da ogni logica, macroscopicamente assurdo... come i superpoteri dei supereroi.
In casi come questo l'autore se ne frega di considerare qualunque logica a livello globale di ideazione della storia.

Il caso in cui mi riferivo io è invece quello del particolare fastidioso che basterebbe poco per curare di più, ma tradisce, non una scelta, ma una pigrizia di base e mina la verosimiglianza della scena. La scena a cui mi riferisco mi ha fatto sollevare le sopracciglia e scuotere la testa. Ma magari sono io che sono pignolo.

PS ieri sera al TG ho visto una scena ripresa in un supermercato americano in cui un rapinatore puntava la pistola alla cassiere e un tipo, non so se coraggioso o incosciente, lo colpiva pesantemente in testa con una bottiglia di birra. La bottiglia è andata in mille pezzi, ma il rapinatore non è svenuto, come suggerirebbe la visione di qualunque film :D ! ha solo accusato un attimo il corpo e poi è scappato via.