lunedì 6 giugno 2016

Fan dei fumetti come ultras...

Ha fatto molto clamore, nei siti dedicati ai fumetti, la notizia che, nell'ultimo numero di Capitan America uscito in patria, si scopra che il supereroe è da sempre un membro dell'Hydra (l'organizzazione nazista che, storicamente, è la nemesi di Cap)... Un po' come se venisse fuori che James Bond ha sempre lavorato in segreto per la Spectre.
Si potrebbero fare diverse considerazioni in proposito.
Per esempio, su quanto le serie supereroistiche, con le loro vite decennali, somiglino tanto alle telenovelas: i personaggi muoiono (è successo anche a Cap), resuscitano, diventano improvvisamente vecchi, vengono sostituiti (magari da donne), vengono "posseduti" dalle menti dei loro nemici, ma ogni volta tutto passa (e anche l'affiliazione di Cap all'Hydra passerà). Questo lo dico da lettore affezionato, seppure non fedele. Tutto per tenere alta l'attenzione dei lettori e cercare l'evento che faccia impazzire le vendite.
D'altra parte si tratta di narrativa d'intrattenimento (per quanto, delle storie di spessore vengano fuori, ogni tanto) e nessuno è obbligato a leggerla.
Quello che mi colpisce negativamente, invece, è quanto alcuni fan prendano sul serio queste storie: dopo l'uscita del numero incriminato, infatti, l'autore è stato sommerso dalle proteste e ha ricevuto persino minacce di morte. C'è anche chi si è fatto riprendere mentre bruciava l'albo.
Insomma esistono gli Ultras dei fumetti (almeno negli USA... non stiamo sempre a lamentarci della nostra nazione).
E io che sdegnosamente ho smesso di seguire il calcio anche perché spesso i tifosi si comportano da stupidi e violenti, con che coraggio posso continuare a leggere i fumetti?

2 commenti:

Roberto ha detto...

Io i fumetti della Marvel li ho abbandonati alcuni anni fa. Troppi colpi di scena che stravolgevano la vita dei miei amati super eroi...

Angelo Frascella ha detto...

Ciao Roberto.

Sono d'accordo con te. Si sceglie il colpo di scena clamoroso attira-lettori (che magari rimangono per pochi numeri) anziché la solidità della storia