Bob: Che fai stasera?
Carl: Ho la cena del Club di lettura, ma non so se ci vado. Non ho letto nessuno dei libri consigliati.
Alice: Quali erano?
Carl: C’era Il venditore di passati di Agualusa , Il processo di Kafka, Come parlare di un libro senza averlo mai letto di Bayard Pierre e…
Bob: Se almeno questo lo avessi letto, saresti potuto andare a tutte le prossime cene senza problema.
Alice: Forse è per questo che l’hanno messo fra i libri consigliati.
Carl: Effettivamente è buffo.
Bob: Però che figata. Lo leggi e poi sei in grado di parlare di qualunque libro senza neppure aprirlo.
Alice: Tutti tranne uno.
Bob: Quale?
Alice: Come quale? Come parlare di un libro senza averlo mai letto
Carl: Io sono meglio. Posso farlo anche senza leggerlo.
Alice: Davvero?
Carl: Certo. Io l’ho letto quel libro. Davvero interessante. Mette in evidenza tutta una serie di abiti mentali dell’uomo. È questa la sua forza: un’idea potente scritta attorno a una mancanza. Un ritorno all’infanzia, alla fantasia, alla possibilità di immaginare il mondo e parlarne senza conoscerlo.
Bob: Allora l’hai letto sul serio?
Carl: Certo che no. Però avrei potuto scriverlo.
Alice: Vi ricordate i libri che l’insegnante di lettere ci assegnava per l’estate? Rimanevano a prendere polvere sulla scrivania, mentre noi passavamo le ore in spiaggia. Poi tornavamo a scuola, la prof ci chiedeva di commentare le letture estive e noi rimanevamo senza parole. Se allora avessimo avuto quel libro, quanti imbarazzi ci saremmo evitati.
Bob: Sicura?
Alice: No. Probabilmente sarebbe stato un volume in più coperto di polvere.
4 commenti:
eh..eh.. fantastico! surreale e... quanto è vero!! ^_^
Grazie, Glauco :)
ridi ridi
io lho letto questo libro
altro che balle
lho anche recensito sul blog!
:DDD
Ciao Raffaele.
Non metto in dubbio che potrebbe essere un libro interessante.
Però mi divertiva il paradosso di parlare senza averlo letto di un libro intitolato così ;)
Se mi dai il link della tua recensione la leggo volentieri
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